Pasolini e l’abisso del genere – Laboratorio teatrale

Teatro Fornace in collaborazione con Teatro dell’Armadillo presenta

Phoebe Zeitgeist
(http://www.pzteatro.org/)

PASOLINI E L’ABISSO DEL GENERE

Laboratorio Teatrale condotto da Giuseppe Isgrò e Francesca Marianna Consonni

Il laboratorio si terrà:
sabato 10 febbraio presso la sede del Teatro dell’Armadillo via Lainate 64 Rho dalle ore 14,30 alle ore 19,30
domenica 11 febbraio presso il Teatro Fornace in via Moscova 5 Rho dalle ore 14,30 alle ore 19,30.
Per info e prenotazioni scrivere una mail a : sosfornace@inventati.org

Phoebe Zeitgeist dedica da diversi anni un’indagine sulle parole contenute nelle opere teatrali e poetiche, nonché nel romanzo finale Petrolio di Pier Paolo Pasolini.
Il workshop, condotto dal regista e dalla dramaturg del gruppo Phoebe Zeitgeist, si propone di affrontare le situazioni e visioni di questi potentissimi materiali testuali, offrendo ai partecipanti una possibilità di analisi e l’occasione di attraversamento dei testi, delle tematiche e delle emergenze in essi rintracciate. L’argomento su cui particolarmente si concentrerà il laboratorio è quello legato all’identità sessuale connessa all’identità politica dell’individuo, osservato nei suoi mutamenti pubblici e privati, etici ed estetici. L’erotismo di Bataille sarà uno dei testi guida del racconto proposto.

“Andò dritto in camera e si spogliò, guardandosi al grande specchio disadorno dell’intimità virile. Subito vide che cosa era successo di lui. Due grandi seni gli pendevano – non più freschi – nel petto; e nel ventre non c’era niente: il pelame gli scompariva tra le gambe, e solo toccandola e allargandone le labbra, Carlo, con lo sguardo lucido di chi ha imparato da un esperienza di bandito la filosofia del povero, vide la piccola piaga ch’era il suo nuovo sesso.”
Pier Paolo Pasolini Petrolio, Appunto 51

“Ciò che nell’erotismo è in gioco è sempre lo sconvolgimento dell’ordine, della disciplina, dell’organizzazione individuale, di quelle forme sociali, regolari, sulle quali si basano i rapporti da persona a persona. Ancor meno che nella riproduzione, nel contatto sessuale l’organizzazione individuale non è affatto destinata a essere travolta, negata; dev’essere semplicemente turbata, scossa quanto più possibile.”
Georges Bataille, L’erotismo

Sul piano laboratoriale, sarà proposto un lavoro sul ritmo, sulle relazioni, sulla Parola.
A partire dagli elementi prescelti dell’opera di Pasolini si vuole fare confluire e incontrare, in una sorta di laboratorio di concetto, le realtà della lingua parlata e la lingua poetica ed evocativa dei testi originali; il principio generale sotteso al lavoro dimostra che la parola non è percepita mai come univoca, certa, unitaria nel senso. La volontà più diretta di questo laboratorio è quella infatti di condurre il lavoro sul linguaggio fuori da un discorso inequivocabile e rassicurante, fondato su narrazione e naturalità, per esplorare un luogo ritenuto più capace di verità e di senso.La ricerca sviluppata con i partecipanti al laboratorio ribadirà in ogni sua parte l’esercizio di questo straniamento, nonchè la convinzione che il linguaggio non sia mai innocuo, neutro, esclusivamente presente.

Si richiede ai partecipanti di portare a memoria una parte scelta dall’appunto 55, Il Pratone della Casilina dal romanzo Petrolio di Pier Paolo Pasolini.

La durata prevista del laboratorio è di 10 ore. Gli incontri si suddivideranno in diverse fasi e tipologie di lavoro:

. lavoro fisico vocale
. lavoro sul testo (analisi, traduzione, adattamento, riscrittura)
. improvvisazione (circonferenza situazionale, lavoro sui climi, le atmosfere, le relazioni)
. lavoro sulla parola (ritmo, qualità, suono, plasticità e senso)
. lavoro sulla relazione e sulla coralità
. lavoro sul personaggio (ricerca del proprio “mostro” e composizione fisico/vocale)

Il laboratorio è aperto a persone di entrambe i sessi (maggiori di 18 anni) che abbiano un minimo di basi teatrali, il che non significa che sia aperto soltanto ad “attori professionisti” – ammesso che esista un criterio di riconoscimento per questa multiforme categoria umana e professionale.

__________________________________________________________
GIUSEPPE ISGRO’ (Milano, 1980)
Comincia le sue esperienze in scena ne La tempesta di Shakespeare regia Bruni – Frongia, di cui diventa assistente alla regia per lo spettacolo L’ignorante e il folle di Thomas Bernhard. Si laurea in Lettere Moderne con Cesare Lievi all’Università statale di Milano, con una tesi in Istituzioni di Regia, dal titolo “Tropfen auf heisse Steine. Le tematiche di Rainer Werner Fassbinder e la messinscena del Teatro dell’Elfo”. Nel 2005 fonda la compagnia teatrale Phoebe Zeitgeist, provenendo dall’omonimo gruppo post punk sperimentale. Debutta come regista nel giugno del 2008 al Teatro dell’Elfo con lo spettacolo Line, il tempo di Agota Kristof. Nello stesso anno intraprende un lavoro di ricerca sulla drammaturgia di Copi che culmina nella realizzazione di due spettacoli, Le quattro gemelle e Loretta Strong. Nel 2010, da uno studio sul lavoro di J.G.Ballard giunge alla realizzazione dello spettacolo Note per un collasso mentale, del quale cura la regia, la drammaturgia, la scena e i costumi. Nel 2012 è regista dello spettacolo La giornata di una sognatrice di Copi, che debutta al Teatro Out Off di Milano. Sempre nello stesso anno è autore delle performance e della video installazione Phoebe Zeitgeist appare a Milano, ispirata dall’opera Sangue sul collo del gatto di Rainer Werner Fassbinder in collaborazione con Fondazione Mudima e Goethe Institute Mailand. Nel 2012 inizia la collaborazione col Teatro Garibaldi Aperto di Palermo, debuttando nel settembre 2013 con la coproduzione e la regia di Preghiera. Un atto osceno scritto e interpretato da Margherita Ortolani. Nel 2014 debutta al Teatro Elfo Puccini con American Blues di Tenessee Williams. Scrive e dirige lo spettacolo Adulto, tratto dai testi finali di Elsa Morante, Dario Bellezza e Pier Paolo Pasolini, è selezionato da Altofest (Napoli) in anteprima, e debutta al Teatro della Contraddizione a Milano ad ottobre 2014 (lo spettacolo replica ancora oggi in diversi teatri italiani). Nell’aprile del 2015 debutta al Teatro Bolognini di Pistoia con la regia dello spettacolo Kamikaze Number Five di Giuseppe Massa. Nel dicembre 2014 vince il premio della giuria giovani al Festival internazionale di regia “Fantasio”di Trento. Nel 2015 e nel 2016 presenta in coproduzione con il Teatro Franco Parenti di Milano, il BAAL di Bertolt Brecht. Nella stagione 2017/2018 debutteranno gli spettacoli Malagrazia, del quale è ideatore, regista e attore e ReProduction, del quale è regista e co-drammaturgo. Il suo lavoro su Copi è stato oggetto di due tesi di laurea (Dams di Bologna, Università Statale di Pavia). E’ intervenuto come relatore presso l’Università Statale di Milano, Fabbrica del Vapore di Milano, NABA (Nuova Accademia delle Belle Arti); è stato per due anni docente di music and performing art presso CPM, Milano. Ha tenuto diversi laboratori per allievi e attori e da diverso tempo collabora con l’associazione Van-ghè per la quale conduce laboratori teatrali per pazienti psichiatrici e persone con problemi di tossicodipendenza.

FRANCESCA MARIANNA CONSONNI (Busto Arsizio,1976)
Dal 1998 collabora con la Civica Galleria d’Arte Moderna di Gallarate, oggi MAGA, di cui ha diretto fino al 2012 il dipartimento educativo. E’ oggi consulente per le attività del museo e progettista per le attività espressive delle scuole del territorio. E’ stata docente dal 2011 al 2013 nel corso di Didattica per il Museo, biennio per Specialist Senior in Progettazione e Direzione di processi per la Didattica per l’arte, Accademia Aldo Galli, COMO. Ha curato le pubblicazioni scientifiche sulle collezioni del MAGA e dal 2002 ha ideato e diretto WOK, rivista – multiplo dedicata alle arti contemporanee, edita dal museo. Ha pubblicato articoli per le riviste Slow Food, Art in Italy, Alphabeta2 e per le case editrici Electa, Silvana, Fabio d’Ambrosio, Mazzotta. E’ curatrice. Ha collaborato con Fondazione Mudima di Milano, Museo Bì di Cormano, Museo Map di Castiglione Olona. Ha partecipato a numerosi progetti espositivi tra cui le antologiche dedicate Giuseppe Spagnulo, Agostino Bonalumi, William Xerra e all’artista catalano Marcel.lì Antunez Roca, fondatore della Fura dels baus. E’ autrice della rassegna DUEDINOVEMBRE, mostra dedicata al solo pubblico dei cari estinti. Nel 2010 comincia la sua collaborazione stabile con Phoebe Zeitgeist in qualità di curatrice e dramaturg.